giovedì 22 marzo 2012

Casina

Se davvero c'è una cosa che parla di me, ecco quella è la mia casina.
Ho sempre avuto la fissa di un posto mio, un posto da plasmare a mia immagine, e nella mia prima casina, quella tutta mia, ho dato il meglio di me. Quei 40 mq risicati mi sembravano un castello. "Un letto, un bagno, una cucina..." e proprio come per Baglioni, nient'altro, se non un mega terrazzo.
Mi manca la mia prima casina. Un pò mi manca aprire la porta e salutarla, perchè non c'è nessun altro da salutare. Mi manca quella parte di me. Quella sensazione del "tutto è possibile" dell'avventura dietro l'angolo, della pace dei libri, del silenzio. Quegli spazi piccoli che sembravano immensi. Quella promessa di cose da comprare, di cose a cui trovare un posto, di angoli da inventare per me...
Niente fraintendimenti. Le cose vanno avanti, cambiano, crescono, spesso migliorano. Se dico "ciao Casina" oggi, qualcuno risponde sul serio. Ma il Conte ha le sue idee (sbagliate per lo più, che si sappia!) e il risultato è sempre frutto di un confronto, un compromesso, un cedere (con fatica) dal punto fisso delle proprie convinzioni. E' più bello così, sul serio. Molte volte il risultato è qualcosa a cui nessuno dei due aveva pensato, la somma dei pregi che fa parte di entrambi. Si respira la voglia di costruire insieme. C'è quel scintillio frenetico della vita che scorre e travolge. E la cosa importante è che mi sono tenuta quegli angoli da inventare per me.

Finita la premessa filosofica, nella vita pratica abbiamo impiegato mesi, energie e denari sonanti per rimettere a posto un appartamentino degli anni 60. I leit motiv erano "facciamo da noi" e "minima spesa, massima resa".
Ovviamente zia Ikea è stata determinante. Ma molto lo dobbiamo anche allo zio Obi, al nonno Brico, e a tutte le catene del fai da te. L'improvvisazione ci ha guidati, i tutorial online aiutati e una sana incoscienza ha condito il tutto.

Partirei dal bagno, la più grande sofferenza e la migliore soddisfazione.
Per intenderci, l'abbiamo trovato così.




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Ecco,  la casa, anche se chiusa da anni, si presentava anche benino, ma il bagno.... volevo morire! pensavo che non ce l'avremmo mai fatta. Sembrava sul serio un ostacolo insormontabile, soprattutto da affrontare con i nostri motti, e quindi spendere poco e fare da soli. E invece.... abbiamo cominciato a smontare il tutto, e a spaccare sono tutti bravi, anch'io! ;) Tolte piastrelle, sanitari e pavimenti, il peggio sembrava passato (illusi..) Per i lavori di idraulica ci siamo affidati (ovviamente) ad un professionista, le piastrelle la abbiamo prese da Obi, e abbiamo dato man forte all'amico piastrellista...













Decisamente un'altra cosa.
A terra piastrelloni di gres porcellanato 30x60 messi in diagonale a 1/3.
Sulle pareti ceramica bicottura 20x40.
Piatto doccia 70x120 in resina ideal Standard; Sanitari Dolomite
Mobile, lavabo e specchio Ikea. Box doccia Leroy Merlin.
Non guardate il mio casino solito, magari o prima o dopo riuscirò a fare foto decenti quando tutto è in ordine...!
Poi ovviamente ci sono gli stencil che sto facendo e che devo assolutamente trovare il tempo per finire.e mancano mille accorgimenti che non vi faccio notare ma che vi mostrerò appena fatti...

Ora che avete visto il risultato finale, tornate sopra a vedere com'era in origine...
Son soddisfazioni. ;)







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